Sardinian Pills.. questa settimana parleremo di… Lollove, il misterioso borgo fermo nel tempo!
“Lollove as a esser che s’abba è su mare: no asa a creschere ne parescher mai!” (“Lollove sarai come l’acqua del mare, non crescerai e non morirai mai”).
Quando si sente parlare di maledizioni, subito ci tornano in mente le fiabe infantili, con protagoniste giovani fanciulle indifese e streghe cattive. Questo però, non è il caso della maledizione che aleggia sul paese di Lollove.
Non sono ne streghe ne innocenti fanciulle le protagoniste di questa storia, bensì delle monache. Non ci sono purtroppo dei documenti scritti, ma si pensa che Lollove nacque da un convento di suore e da dei pastori che scendevano dal vicino paese di Selene per svernare. (Il convento era situato vicino alla Chiesa di Santa Maddalena, oggi ancora esistente, e si narra che molte di queste suore fossero ex meretrici, di cui proprio la Santa è patrona e protettrice).
Leggenda narra, che alcune di queste monache intrecciarono dei rapporti amorosi con i pastori che abitavano il borgo, creando chiaramente uno scandalo, che non passò inosservato alle autorità ecclesiastiche dell’epoca e che non esitarono a mandarle via dal convento e da Lollove. Le suore, risentite ed infervorate per la cacciata, prima di andare via lanciarono il funesto anatema sul villaggio e sui suoi abitanti: “Lollove sarai come l’acqua del mare, non crescerai e non morirai mai”.
E ironia della sorte, pare proprio che questo piccolo paesino sia ancora vittima di questa maledizione. Lollove, infatti, continua a vivere con poche famiglie, non ingrandendosi mai e soprattutto non morendo mai. Tuttora, in questo borgo fermo nel tempo, non sono presenti negozi, edifici pubblici, servizi postali e servizi medici. Da alcune fonti, pare che Lollove sia rimasto anche privo di elettricità, acquedotti e fognature fino agli anni ‘80 del novecento; insomma, oltre ad essere un paese medioevale per la sua struttura architettonica, lo era anche per lo stile di vita che i suoi abitanti hanno condotto fino a non molti anni fa.
Di certo, non sembrano essersene preoccupate le poche persone che sono rimaste ad abitare il borgo, come la Signora Gavina, una vispa e arzilla signora di più di novant’anni che ha vissuto il mondo tramite i libri e la televisione. In una divertente intervista rilasciata all’emittente La7, la signora Gavina spiega come il paese abbia passato le due guerre quasi incolume, vedendo i 48 abitanti partiti per le armi, ritornare tutti quanti sani e salvi. Con una saggezza d’altri tempi, parla degli sprechi delle nuove generazioni e dell’attitudine delle persone a “miagolare” e lamentarsi per lo scorretto modo di amministrare il denaro. Sulla situazione di Lollove e sulle motivazioni che lo hanno portato allo spopolamento Zia Gavina dice: “ Si cerca pane migliore di quello fatto dal grano”. Insomma, una donna saggia che non si è lasciata sicuramente sconfortare dalla solitudine e dal trascorrere del tempo.
Vale la pena visitare questo minuscolo borgo, passeggiare lungo le sue viuzze in selciato e le sue case in pietra, non fosse altro per riprovare quella sensazione di pace e silenzio, quasi impossibile da trovare nei paesi più grandi e per sentire il canto degli uccelli o il fruscio delle foglie al vento in uno scenario che sembra essersi cristallizzato nel tempo.
Per cui se capitate nelle vicinanze di Nuoro, non tralasciate di andare a visitare questo luogo singolare che ha ispirato anche scrittori come Sebastiano Satta e Grazia Deledda che lo evocano nei loro romanzi, confermando ancora una volta la magia di Lollove.
Curiosità
Negli anni 60-70 alcuni miliardari inglesi, fecero una cosiddetta “proposta indecente” ai Lollovesi. Proposero loro di comprare in blocco il paese per farci un villaggio turistico. Fortunatamente i Lollovesi, con la tenacia che li ha da sempre contraddistinti, rifiutarono la proposta, nonostante l’interessante offerta economica. Possiamo dire fortunatamente, perché Lollove con la sua unicità, fa parte della storia della Sardegna e come tale ci auguriamo che venga preservato.
Un nuovo progetto, sostenibile e rispettoso della cultura del paese e dei suoi abitanti, è nato invece per opera di un giovane e lungimirante nuorese, di origini lollovesi, Simone Ciferni, che dopo varie esperienze all’estero, ha deciso di ritornare a casa e di “investire” sulla peculiarità del suo paese d’origine, creando una “detox destination”, forte del fatto che chi abita nelle grandi città abbia bisogno di “disintossicarsi”, cercando destinazioni lontane dalla frenesia e immergendosi nella natura, nella tranquillità e genuinità che solo i piccoli paesi possono dare. “ Lollovers”, questo il nome scelto per il suo progetto, offre tante esperienze, dai laboratori alle escursioni, per conoscere a 360° questa piccola realtà, unica nel suo genere.
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